"British Columbia 1" Tognelli Vinicio
Dopo un viaggio in British Columbia che ho effettuato nell'estate del 2004, presento una breve panoramica di foto che ho realizzata in quella occasione. In seguito, se ne avrò il tempo e la voglia, vorrei parlare del viaggio in modo più ampio, dei giorni che ho vissuto a Vancouver, la grande città canadese piena di moderni grattacieli e di quelli indimenticabili trascorsi invece sull'Isola di Vancouver che, ho raggiunto dopo un viaggio di circa un'ora con un traghetto sul quale mi sono imbarcato a Horseshoe Bay, una piccola località a nord di Vancouver. Durante la permanenza a Vancouver ho visitato per alcuni giorni la valle del Fraser River, un fiume veramente magnifico arrivando oltre la zona di Agassiz circa 250 chilometri ad est di Vancouver. Il fiume in queste zone, per quanto ho potuto vedere, è molto grande e largo e per poterci pescare occorre disporre di una barca, che però io non avevo. Forse in alcune zone, dove il fiume si stringe, può darsi ci siano postazioni adatte alla pesca a mosca dalla riva che i pescatori locali conoscono, ma che io, anche per lo scarso tempo disponibile, non sono riuscito a trovare. Ho invece pescato sul Vedder River nella zona di Chilliwack che dista da Vancouver circa 120 chilometri. Il fiume in luglio e in agosto è frequentato da molti pescatori che usano in maggioranza una tecnica locale che, secondo me, ha ben poco a che vedere con la pesca a mosca classica, anche se appendono al finale una mosca finta come esca. Faceva molto caldo, il livello del fiume era piuttosto basso e sporadiche le risalite dei Pink Salmon, unica specie di salmone presente in quel periodo stagionale. Al contrario erano numerosi i giovani del luogo che discendevano il fiume con ogni mezzo, tavole da surf, canottini e ciambelle. Il mezzo più apprezzato erano però delle grosse camere d'aria da camion ben gonfiate, sulle quali si sistemavano alcuni ragazzi e ragazze e che in costume da bagno, scherzando e cantando discendevano la placida corrente. Un clima allegro e spensierato certo, ma come si può facilmente intuire non particolarmente adatto alla pesca. Più tardi sono partito per l'Isola di Vancouver, dove ho trascorso quasi due settimane, fermandomi prima a Port Alberni e nell'area del Somass River, per poi spostarmi nel nord dell'Isola nella cittadina di Campbell River, "Salmon Capital of the World", come ripetono spesso in ogni occasione, e da qui recandomi sul Gold River e il Salmon River, fiumi rinomati per la pesca ai salmoni, inseriti in un paesaggio naturale da sogno ma che sfortunatamente ho trovato con bassi livelli e non ancora interessati dalla risalita dei salmoni per la riproduzione che, come mi è stato detto, inizia in maniera considerevole dal mese di settembre. Verso la fine del mese di agosto da Vancouver mi sono spostato nel nord della British Columbia, nella zona del grande Skeena River, sempre inseguendo il mio sogno. Se e quando scriverò una cronaca del viaggio in modo approfondito, racconterò quindi di pesca con la mosca in quello che viene comunemente e giustamente percepito dai pescatori, come il paradiso dei salmoni ma parlerò anche di altre cose, oltre che di alberi, di aquile e di orsi che sono parte indissolubile di un paese in cui la natura, per fortuna e nonostante tutto, conserva ancora i suoi caratteri più maestosi ed esaltanti. Vorrei riuscire a spiegare il mio stato d'animo, di ammirazione, di meraviglia e anche stupore, davanti a paesaggi incredibili per la loro bellezza; montagne coperte da fitte foreste, fiumi straordinari bordati da alberi alcuni dei quali probabilmente già secolari quando in Italia era vivo Michelangelo e lavorava ai suoi meravigliosi capolavori.
Nell' interessante Museo Antropologico di Vancouver, su una parete è esposta ai visitatori una sezione del tronco di un albero, un Cedro Rosso, da cui sono risaliti alla sua età. L'albero era nato nel 1178 ed èra stato tagliato dagli uomini nel 1953. Aveva perciò 775 anni di età! Anche se sappiamo di alberi molto più vecchi, ce ne sono alcuni anche in Italia, si tratta pur sempre di un'età eccezionale specialmente se confrontata con la lunghezza, o meglio la brevità della vita media umana. Quando questo Cedro nacque l' Europa era nel Medioevo e sono convinto, che alcuni alberi in cui mi sono imbattuto nei miei spostamenti in British Columbia, possano essere anche più vecchi, per esempio alcuni di quelli che si trovano nella foresta del McMillan Provincial Park, che gli "indiani nativi" considerano sacra e che ho visitato andando a Port Alberni sull'isola di Vancouver. Ci sono alberi bellissimi, Abeti di Douglas e Cedri rossi, di dimensioni enormi e veri e propri matusalemme. Quando andavo a pescare sul Campbell River, che come ho detto si trova a nord sull'Isola di Vancouver, percorrevo dei sentieri nella foresta che lo circonda e nella quale ho potuto osservare numerosi alberi straordinari, sicuramente plurisecolari con grandi tronchi diritti e alti nel cielo su cui vedevo posarsi la splendida Bald Eagle, l'aquila dalla testa bianca. Anche nella foresta in cui scorre il Kitimat River, nel nord della British Columbia, di cui ho già parlato nell'articolo "Salmoni sul Kitimat" che potrete trovare all'interno di queste stesse pagine, ci sono diversi splendidi alberi, tra i quali dei Cedri, che hanno molti secoli di vita e che vengono ammirati da quanti hanno la fortuna di visitare quei luoghi, come una espressione vera e potente della natura.
Devo dire che gli alberi mi affascinano molto per il fondamentale ruolo che svolgono nell'ecosistema, per il fatto che possono vivere centinaia o addirittura migliaia di anni e per l'importanza che hanno nel modellare il paesaggio e renderlo, almeno ai miei occhi, così straordinario. In questo senso penso alle foreste del nord della terra, alle grandi foreste tropicali pluviali, alle foreste temperate del nostro paese ai nostri castagni, alla quercia, ai faggi, ai larici, al pino mediterraneo, agli aceri, ed ai colori incantevoli che gli alberi indossano in autunno. Per non parlare dell'importanza che occupano gli alberi nella vita degli uomini, che per millenni usarono il legno per scaldarsi, per costruire una grande varietà di oggetti utili per le cose pratiche della vita di ogni giorno e che sarebbe impossibile nominare, tanto infinito sarebbe l'elenco. La specie umana ha vissuto per molto tempo di raccolta dei prodotti spontanei della terra, di caccia e di pesca (ciò è avvenuto per almeno il 99.5% della nostra esistenza come specie Homo, dalle origini fino al Mesolitico, cioè fino a circa il 10.000 a.C quando l'uomo iniziò a praticare in modo sistematico l'agricoltura e l'allevamento degli animali), ed era quindi dalla generosa abbondanza del mare, dei fiumi, della foresta e della savana, che otteneva il cibo e tutto quanto era necessario alla sua sopravvivenza. Ma per ritornare agli alberi è sempre dal loro legno che si sono costruiti strumenti musicali come cetre, violini, liuti, viole, violoncelli, chitarre, flauti ecc, che con la loro misteriosa e commovente voce hanno allietato la vita di tante generazioni di uomini. Penso inoltre al geniale Leonardo da Vinci che progettò le sue macchine rivoluzionarie basandosi sul legno Cristoforo Colombo scoprì il Nuovo Mondo con tre caravelle costruite col legno e Gesù di Nazareth fu crocifisso su una croce fatta di legno....
Prosegue con British Columbia 2